Fondi della Lega, caso LFC, il pm: Restano sicuramente da esplorare altri ancor più delicati settori.
Riflettori ancora puntati si fondi della Lega e sul caso dei commercialisti arrestati nell’indagine sulla compravendita di un capannone legata alla Lombardia Film Commission.
Fondi della Lega, i pm sul caso LFC
La Procura di Milano, nella richiesta che ha portato agli arresti domiciliari di tre commercialisti vicini alla Lega, evidenzia ritiene che restano “sicuramente da esplorare altri ancora più delicati settori in cui il pool di commercialisti ha impiegato la propria professionalità”. Si ritiene infatti che l’operazione di compravendita del capannone possa essere quasi marginale.
“Del resto che la presente vicenda abbia generato fibrillazioni ai piani alti della politica ne è prova il riservato incontro tenutosi in Roma per studiare anche le strategie di difesa del direttore della filiale di Seriate di Banca Ubi”, evidenzia il pm come riferito dall’Ansa.
Nello specifico, se Di Rubba e Manzoni per “le reazioni alle contestazioni disciplinari di un direttore di filiale compiacente, il riferimento è alla filiale Ubi di Seriate – raggiungono subito i piani altissimi della politica a Roma nelle giornate del 26 e 27 maggio, allora è facilmente immaginabile la reazione e la capacità di inquinamento probatorio di persone tanto infiltrate nelle istituzioni“, sostengono Eugenio Fusco e il pm Stefano Civardi nella richiesta presentata per gli arresti domiciliari.
Gli “enti del sottobosco”
Per quanto riguarda i soggetti coinvolti, la Procura evidenzia come Di Rubba “è non solo uomo di partito come Manzoni, ma anche pubblico ufficiale piazzato dal partito a presiedere uno dei tanti enti del sottobosco della pubblica amministrazione attraverso i quali sono drenati i soldi pubblici“.